quello che facciamo in vita riecheggia nell'eternità

Archivio per marzo, 2010

,,,, professione pajaccio!!


i cambiamenti attesi avvengono solo quando non li vuoi piu

che rabbia…chiedi e aspetti cambiamenti…..
ma questi avvengono subito dopo che tu dici basta….non aspetto piu’….
non e’ la prima volta che accade..ma perche’????

…. …. forse il non capire che mi distrugge la testa!!!!


chi costruisce..chi demolisce.

bisogna decidere, o piu’ semplicemente ci si nasce.!?!?! Pero’ c’e’ chi sta sempre costruendo, e chi nella vita fa la professione: demolitore. Demolisce i palazzi che non possono piu’ esistere. Lui quando li butta giu’ e’ contento. Da la colpa a chi l’ ha costruito, non si prende responsabilita’ magari neanche gli piace farlo. Ma non e’ colpa sua se deve buttare giu’ un edificio, anche se appena costruito. In fondo lo deve fare perche’ fatto male da altri..
Il costruttore cerca ogni volta di trovare una soluzione migliore. Di progettare qualcosa che non venga subito demolito. Cancellato. Ci vuole del tempo per realizzare. Una carica esplosiva per buttare via tutto e fare un grumulo di macerie.
E cosi nella vita. Chi non fa altro che sperare negli errori degli altri, chi non fa nulla per realizzare le proprie idee, ma demolisce solamente la vita degli altri e la stessa. Chi si piange del proprio destino di non vedere mai nulla realizzato ma tutto distrutto per colpa sempre degli altri. Senza rendersi conto che se vive nelle demolizioni la responsabilita’ e’ sua. Forse ci si nasce demolitori del destino proprio. Vittime.
Ma perche’ colpevolizzare chi e’ nato costruttore? chi prova sempre a costruire qualche cosa per se e a volte per gli altri? perche’ trovare sempre qualcosa che non va in cio che progettano gli altri e realizzano? … si con imbrogli e inganni spesso capita che si fanno grandi opere, ma hanno poi un bell essere vissuto.
Demolire solo e vivere per le demolizioni che gusto c’e’.
Per fortuna i creativi non smetteranno mai di progettare e sognare qualcosa sempre di piu bello e di piu grande. Loro in fondo danno sempre un opportunita anche a voi, una speranza anche a voi demolitori, quella che qualcosa di sbagliato ci sia, per buttare giu tutto di nuovo.
come ogni cosa pero servite anche voi per al filosofia del " non siamo tutti uguali" altrimenti il mondo sarebbe un caos!!!


Great Ocean Road…


in bike…meta’ giro…

Ho fatto solo meta’ del percorso che mi ero prefissato. In ogni modo da una parte e’ andata benissimo. Dall altra non mi aspettavo che fosse veramente cosi dura. Non pensavo proprio che ad una certa eta’ andare in bike non fosse piu semplice. Forse la nostra grandezza e la bike piccola. boh. Ma ho faticato molto.
Sapevo che avrei dovuto fare salite e discese.
Allora riesci a fare le salite con impegno, e si riescono a superare e si prova anche molta soddisfazione quando senti che non devi piu forzarti a pedalare perche la salita e’ finita. Viene naturale voltarsi per vedere quanto era ripida e se veramente ci impressiona vederla aumenta la soddisfazione di averla superata.
Troppo divertente invece quando inizia la discesa… magari non quella che vai giu ad altissima velocita’ , ma quella lieve. Dove magari senza rendertene conto continui anche a pedalare. Pero’ senti che sei leggero. Ti guardi intorno. Ti godi il panorama. A cui non hai notato mentre eri impegnato perche’ faticavi ad arrivare in alto superando la difficolta della salita. Perche nell affrontare una discesa troppo veloce, si perde in gusto. Perche’ cmq non e’ sempre dritta, ci sono anche delle curve. Alcune lievi altre dei veri tornanti. Li devi essere attento, concentrato  o rischi di cadere e farti veramente male. Perdendo il gusto del viaggiare in bike.
Ma una cosa e’ troppo difficile,dura,  faticosa: affrontare quella che si dice il falso piano.
Tu sei li, con una marcia magari un po dura, che ti permette di avere un’ andatura andante con poche pedalate. Sei li. guardandoti intorno, camminando sereno. Piu km fai del falso piano, senza rendertene conto iniziano fare male le gambe. Improvvisamente la stanchezza ti prende ci colpo. Ti sorprende e rischi di accusare. Perche lo sguardo non ha recepito e non ha creduto necessario chiamare il cervello che bisognava avvisare e mettere allerta tutto il corpo perche bisogna impergnarsi di piu.
Il falso piano ti frega. Ti puo far perdere. Improvvisamente devi chiedere piu ossigeno. Piu forza. Hai bisogno di energie. Ma il corpo non e’ pronto a dartele. Non aveva organizzato i rifornimenti. Si trova impreparato. E se il falso piano e leggermente piu lungo delle possibilita’ che si hanno in quello momento devi rallentare, tendere a divincolarti, andare lateralment per un momento hai il piano laterale, magari una piccola inverisione all’ indietro per riprendere una leggera discesa e subito dopo riprendere il cammino dritto.
Ma, puoi anche cedere.
Beh questa citta’ sembra pianeggiante , invece e piena di falsi piani. Per questo, forse anche colpa del caldo ho deciso che era meglio tornare indietro. Fermarsi a meta giro recuperare .
Perche la difficolta’ di quando vai in bike e’ anche nel tornare indietro.
All andata, forse non conosci le distanze. Sei fresco sei voglioso di andare e vai. Ti vedi cose nuove. Poi arrivi. Fai la sosta, Dieci minuti anche mezzora. Quando risali senti che sei piu pensate. Si accusa la fatica dell’ andata e i muscoli si dice siano freddati.
Comunque il ritorno in bike e’ sempre piu lungo.
E’ anche solo la sensazione. Gia lo si prova in macchina, il ritorno e’ sempre piu lungo del viaggio dell andata, figuriamoci in bike dove si pedala si fatica diretttamente
Per concludere ho fatto solo meta’ giro. Mi sono divertito tantissimo perche ci sono anche discese. Per fortuna non eccessive Salite ripide. Ma quanti falsi piani.
Ora devo allenarmi ancora un po. Un po di tempo e faro l altra meta’ del giro e cosi sembrera che l ho fatto tutto. Si perche credo che cmq tutto insieme io non ce la faro mai. Pedalare cosi tanto. No. Ho anche ad avere una certa eta’!!!!! ahahahha

Meta’ giro…