quello che facciamo in vita riecheggia nell'eternità

Archivio per ottobre, 2008

notte a Roma

ci sono delle serate che si fanno incontri divertenti e che mettono tanta allegria…

nella serata che rivedevo dopo anni eanni i miei compagni di elementari e medie…

per le vie di Roma..incontro…lui Fabio Volo…

 

bizio e fabio volo

ti ho messo paura quando ti ho chiamato..Scusa Fabio!!!

 

 

 

13 anni dopo

 

..e il quartetto…8 anni alle scuole..dopo 13 anni..non siamo mai cambiati…

 

 


si riprendono i viaggi

 
..lasciati e abbandonati tanti anni fa… certo il tempo e’ inferiore a prima..non ci sono i giorni di festa ora che si lavora..non ci sono i lunghissimi wkd dal venerdi a lunedi…ma ora c’è il desiderio..e c’è di nuovo il motivo in più per viaggiare…
lungo le strade secondarie..lungo i piccoli borghi…le piccole arterie..come immaginavo tante volte prima…
a bordo di due ruote…senza tempo..senza destinazione….solo il gusto del viaggio….per arrivare dove si arriva..e fermarsi senza problemi di parcheggio… da oggi …
nuove destinazioni…nuove emozioni…si cambia….e si deve cambiare….
amicizie…amori..conoscenze…lavoro….luoghi….e io cambio sempre….e continuero’ a cambiare…
 
…tu che fai ….sali.????….o resti qui…???,,,
 
CHE BELLO ..RICOMINCIO A VIAGGIARE ,,CON HONDA SH….

bisogna smetttere

 
"Improvvisamente, Giulio si blocca, fermo sul posto. E’ li nel mezzo della piazza dei giardini. Fermo, Paralizzato. Il suo sguardo corre velocemente verso la sua destra. Versoa la sua sinistra. Davanti a lui. Attratto da anziani che ridono. Bimbi che urlano. Mamme che parlottano. I cani che gironzolano. Persone in giacca e cravatta che procedono con passo svelto. Due immigrati ubriaconi sdraiati ai piedi di un albero. Sono molte persone. Ma lui e’ fermo, in pause. Osserva che non viene osservato. Si accorge Giulio del grande contrasto di un ritmo veloce e nello stesso tempo lento delle persone che si incrociano nei passi ma che non si osservano. Accade molto. Una coppia si bacia. Una sta litigando. Due persone si presentano. Due si stanno salutando.
Giulio non si sente appartenere a questo mondo. Non lo conosce. Meglio sa che esiste ma e’ da tanto tempo che non lo vive.
Giulio non ha mai tempo. Cosi dice lui. Non ho tempo. Lo dice alla mamma che gli chiede di andarlo a trovare. Lo dice ai suoi amici per una pizza. Mi dispiace non ho mai tempo. Sai lavoro impegni vari. Tanta burocrazia in italia. Corri di qua e corri di la.
Ma giulio questa volta e’ fermo. E’ spaesato. Perchè ha perso il contatto con la quotidianità.
Lui non sta videndo . Questa la domanda che si sta ponendo Giulio.
Eppure ho tanti amici sparsi in Italia. Ho la macchina, la bici e la moto. Vado in vacanza. Ho un lavoro. Ecco il lavoro e’mia colpa di tutto. Porta via tutto il tempo. Mi stressa e mi fa restare a casa. Li bloccato davanti ad un pc. Con un videogioco di terza generazione che porta via ore e ore.. E’ li davanti, si dice Giulio , che tutto e’ piu facile. _In fondo e’ come quei due anziani seduti sull panchina. Osservano il mondo senza troppi movimenti. Senza troppo spreco di energia. Con il loro sapere della propria vita sanno e viaggiano nelle persone che gli passano davanti. Cojn tanti loro ricordi. Fermo come lo e’ tutte le sere davanti il pc. Giro il mondo. Ecco cosa sta pensando Giulio. Però mancano quelle sensazioni di urto. Di colore. Di movimento. Il movimento crea energia. L’energia che interagisce con le altre energie.
Giulio guarda il mondo nel giardino. Questa volta ferma i suoi pensieri. Muove il primo passo. Ci riesce. Ne fa un secondo. Un terzo. Inizia a camminare. Girando intorno alla piazza, alla fontana all’area di giochi. L’anziano lo segue con lo sguardo. Il bambino gli urla di ripassargli il pallone. La vecchieta gli sorride. L’ubriacone immigrato gli allunga la mano.
Ecco Giulio ride, sorride, gli viene da ridere. Lui era fermo e tutto il resto gli era indifferente. Ha mosso dei passi e tutto ciò che lo circondava ha interragito con lui.
Basta, Bisogna muoversi. Pian piano. Un po tutto. Non basta un click per vivere."
 
                                                                                          
                                                                                                                                       – Fabrizio –

UN RICORDO

 
 
UN RICORDO
SENZA TEMPO.
UN RICORDO CHE,
PORTA VIA DEL TEMPO.
MA UN RICORDO CHE
 IL TEMPO NON PUO’
 PORTARE VIA.
UN RICORDO INTENSO.
 
                            – Tess –

LA RANA E LO SCORPIONE

 
Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana: – "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda"- La rana rispose: – "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!!" -"Per quale motivo dovrei farlo" – incalzò lo scorpione – "Se ti pungo tu muori e io annego!"- La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto.
-"Perché sono uno scorpione…" – rispose lui.-"E’ LA MIA NATURA".