quello che facciamo in vita riecheggia nell'eternità

Archivio per marzo, 2008

lavori in corso…TERMINATI

Salve, ciao a tutti… sono Fabrizio, o per altri Bixio, oppure Bizio, o il soldato di roma. C’è anche chi mi conosco come kaisersoze. Altri nomi? nomignoli?? si ce ne sono tanti…ma e’ meglio tralasciare, dovrei spiegare il perchè e la storia si farebbe lunga.
Perchè questa premessa. Perchè ho terminato i lavori in corso di questo blog. Ho eliminato molti elementi, link foto ed altro che creavano una grande confusione.
Ora questo blog tornerà a essere il mio, dove "inventerò" storie, episodio o racconti. Dove commentero’ i fatti del giorno o non so cosa mi verrà in mente.
Per chi lo visitava prima questo blog non ha più link di Roma, della sua storia e dei suoi avvenimenti eventi e monumenti. Tutto ciò che riguarda la mia città lo troverete sul nuovo blog in costruzione cliccando sul link "la mia città" alla Vs SX (traduzione: alla vostra sinistra!) 😉
insomma…torniamo all’antico, altrimenti non si capisce niente. Giusto?? cosi mi avete detto voi!!!!
Allora buon divertimento a tutti …
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

..un viaggio in treno..

 ore 7,30…il treno partirà dalla stazione di Roma Tiburtina per la volta di Milano centrale. Non ho prenotato. Spero di trovare un posticcino da qualche parte. Quando parto non prenoto perchè non voglio che mi capiti un posto sbagliato. Lo voglio scegliere io il vagone, lo scompartimento e il posto a sedere. Mi piace osservare e vedere le persone che ci sono. Cosi salgo all’ultimo vagone e inizio a viaggiare di carozza in carrozza alla ricerca del posto giusto. Ho aspettato che il treno partisse e il tempo che gli altri si siano sistemati. Il viaggio e’ lungo, per fortuna però si fermerà solo nelle stazioni di Orte, Firenze Campo di Marte e Bologna. Sembra che Firenze sia vicinissima, invece poco più della metà del viaggio e’ proprio arrivare nel capoluogo toscano. E’ bello viaggiare in treno mentre viaggia. Questo treno poi, proviene dalla sicilia, ha gia’ attraversato metà Italia. E’ il treno più economico che esista, e anche se il suo nome fa pensare a qualcosa di veloce e il più lento "espresso". Siamo negli anni 2000, ma il modello delle carozze, i loro rivestimenti, l’abbigliamento e le facce di dei suoi viaggiatori sembra di essere negli anni del dopoguerra e della forte immigrazione dal mezzogiorno al settentrione. Un solo oggetto piu di altri trasmette forte questo ricordo che non ho vissuto personalmente ma nato con il ritaglio di molte immagini. Sono le valigie di cartone, senza ganci. Legate con lo spago, come fossero dei pacchi delle poste. Appartengono ad una famiglia siciliana, composta dall’intero dal nonno, i genitori, fratello maggiore e una bambina. Vorrei scattare una foto perchè rappresentano un periodo storico. Il pensiero e’ strano. Non percepisco la sensazione che provo. Siamo nel duemila e ancora accade ciò che si vede solo in film in bianconero. Cosa ci nascondo oggi??

Vado oltre, la carozza successiva e’ piena di militari. Scherzono, ridono, chi dorme. Sono di ritorno alle loro case, famiglie e amorose. Mi ricordano el gite scolastiche, la mia classe tutti uomini per colpa del tecnico industriale. Ricordi militari non ci sonosono stato congedato. Troppo gruppo qui. Vado oltre.
Questa carozza e’ mista: gruppo di straniere con grandi zaini, signore. Qualche uomo d’affari. Poi solo perchè vestito bene, ma se fosse di affari viaggiava su eurostar. Non importa. la carozza mi piace. mi fermo qui in questo corridoio. Non scelgo lo scompartimento. Non lo faccio perchè non voglio essere chiuso li dentro e essere limitato dai movimenti e stare sotto osservazione. Rimanendo nel corridoio il viaggio cambia. Incontri anche altre persone. C’è piu ricircolo d’aria. e se voglio sgranchire le gambe non devo smuovere tutte le persone che magari dormono, leggono o altro.
Gia  la fermata successiva vicinissima e’ stata raggiunta. E’ volato via il tempo ricercando il posto.
Il viaggio prosegue sale poca gente per fortuna e cosi non cambia nulla.
Non vedo l ‘ora di arrivare a Milano. Li ci sarà mio zio che mi aspetta con mio cugino. E’ tanto tempo che non li vedo. Mi affaccio al finestro anche se e’ vietato e seguendo il paesaggio mi rendo conto di essere in toscana e vicini a Firenze. Nella grande collina, inizia per me un altro viaggio che e’ quello dei ricordi e dei pensieri. Ripenso agli altri viaggi. Ripenso a ciò che farrò a Milano. Viaggio di fantasia immaginando altri futuri viaggi.
A Firenze la situazione cambia. Scende molta gente, ma altrettanta e forse di più ne sale. rimane poco spazio libero lungo il corridoio. Colpa anche di molte borse. Io per fortuna ho solo una borsa semplice che ho messo sopra il portabagagli. Quando il treno riprende il viaggio anch’io riprendo le mie osservazioni sui passeggeri. Anche questa volta, l’instintivo senso dei rapporti umani ha fatto il suo compito. Perchè in questo vagone non manca il bambino che urla. Non manca il prete. C’è il povero immigrato nero con tre borsoni neri. C’è la sguandrinella di turno con la minigonna che diventa lo spettacolo di giovani e meno giovani. Non manca il dormiglione russone. La vecchietta disgustata di tutte le persone intorno e osserva con fare snob tutto ciò che che accade pensando "non c’è più rispetto, quando ero bambina io…ecc."…. ci sono i due amorosi che stanno attaccati tutto il tempo indifferenti al mondo esterno, innamorati solo di se stessi.
Mi viene da ridere. Pensando all’umanità e alla situazioni sociali che avvengono. Come nelle comitive rappresentate tutte dagli stessi personaggi. Quello secco, il bullo, il bello, quello basso, quello altissimo, quello ciccione. Il perfettino, il maleducato. Il leader e il quattrocchi. Lo stupido e piu amato di tutti. L’intelligentone piu odiato da tutti.
O come in ascensore, chi sale per primo vicino alla tastiera, il secondo all’angolo opposto. il terzo all’altro angolo. Cosi fa il quarto. Il quinto al centro di un lato. Cosi fino a riempire tutti gli spazi.
Quanto mi affascina questa psicologia umana-sociale.
Poi inizio a curiosare dei pensieri dei miei vicini di posto… secondo come si muvono..come gesticolano…e creo le loro vite…dove andranno, perchè, da dove vengono. Chissà il gli altri fanno di me il protagonista di una vita illusiva e che storia avranno costruito di me.
Eccoci a Bologna. 3 ore e mezza sono andate, anche qualcosina in più.Questo espresso e’ un treno metropolitano. Lento e ferma sempre. Ora pero entro dentro questo scompartimento. C’è solo un posto libero. tutta una famiglia. Sembrano educati e gentili. Facce belle. Ora mi siedo. Dormo un po perchè ho fretta di arrivare a Milano. Il tempo reale srà lo stesso, ma i miei sogni mi permetteranno di arrivare prima a destinazione.
Buona notte…
 

ricordando il 5 MAGGIO

Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro,stette la spoglia immemore orba di tanto spiro,così percossa, attonita la terra al nunzio sta,muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale; né sa quando una simile orma di pie’ mortale la sua cruenta polvere
a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all’urna un cantico che forse non morrà. Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d’un gran disegno, l’ansia d’un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch’era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull’altar. Ei si nomò: due secoli, l’un contro l’altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe’ silenzio, ed arbitro s’assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell’ozio chiuse in sì breve sponda, segno d’immensa invidia e di pietà profonda, d’inestinguibil odio
e d’indomato amor. Come sul capo al naufrago l’onda s’avvolve e pesa, l’onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell’alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull’eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d’un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l’assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de’ manipoli, e l’onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l’avvïò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov’è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trïonfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò.
 
 
ricordando il 5 maggio…… 2002

LA STORIA DI SERAFINO

….che bella storia quelal di SERAFINO… e della sua LIBERTA’…. difendi difendi la tua liberta’….mi sento un po il SERAFINO nel difendere la MIA LIBERTA’!!!!….  


BUONGIORNO ITALIA

 

BUONGIORNO ITALIA….  BUONANOTTE ALL’ITALIA…