quello che facciamo in vita riecheggia nell'eternità

Cibo e bevande

..per fortuna…

..per fortuna che domenica ho comprato un altro barattolo di riserva. Altrimenti ora sarei andato in crisi…senza accorgemene e’ finito quello appena iniziato… la serata e’ salva…sono felice…dopo questa dose giornaliera… me ne esco a fare festa…
 
CHE MONDO SAREBBE….

Festeggiamo con NUTELLA


NERO CAFFE’

 
quante canzoni rievocano una delle bevande più diffuse del nostro paese: il CAFFE’.
sempre piu’ diffuso nel tempo perchè ora il CAFFE’ ha cosi tante variazioni che va bene per tanti gusti e tanti palati.
Mi divertiro’ a fare una lunga lista di come mi viene chiesto di fare il CAFFE’.
Per me il CAFFE’, degustato dopo il sorso di un po di acqua e’: CAFFE’ AL VETRO, AMARO!
e a te come piace???
 
… comunque se avete voglia di gustarvi un ottimo caffè nel cuore di Roma, a due passi da Castel Sant’ Angelo, a tre da Trastevere, a 4 passi da San Pietro.. e ancora meno da Piazza Navona venite al NERO CAFFE’….
 
…..
 
 
CAFFE’ NERO BOLLENTE
E ammazzo il tempo bevendo caffe’ nero bollente
in questo nido scaldato gia’ dal sole paziente
ma tu che smetti alle tre, poi torni a casa da me
tu che non senti piu’ niente, mi avveleni la mente!
Un filo azzurro di luce scappa dalle serrande
e cerco invano di inventare qualcosa in mutande
un’automobile passa o una mosca vola bassa
mi ronza, gira, gira, ma sbaglio la mira.
Vorrei cercare qualche cosa da fare fuori
e camminare senza orgoglio, darsi a un rubacuori.
Ma io come Giuda so vendermi nuda
la strada conosco, attirarti nel bosco
attirarti nel bosco, attirarti…
Voci di strada all’orecchio, tutto e’ poco eccitante
in questo inverno colore caffe’ nero bollente
ammazzo il tempo cosi’ ma scappero’ via di qui
da questa casa galera che mi fa prigioniera.
Con gli occhi chiusi a mille miglia per conto mio
odio la sveglia che mi sveglia, oh mio Dio!
Ma io come Giuda so vendermi nuda
da sola sul letto mi abbraccio, mi cucco
malinconico digiuno senza nessuno!
Io non ho bisogno di te, io non ho bisogno di te
perche’ io non ho bisogno delle tue mani, mi basto sola!
E ammazzo il tempo bevendo caffe’ nero bollente
in questo nido scaldato orami da un sole paziente
che brucia dentro di me, che e’ forte come il caffe’
un pomeriggio cosi’, oh no, non voglio star qui!
E poi mi fermo per guardarmi un istante
le smagliature della vita sono tante!
Un ballo in cucina e sono ancora bambina
un pranzo da sposa e buttero’ giu’ qualcosa
e questa voglia che non passa, mentre dentro bussa…
Io non ho bisogno di te, perche’ io non ho bisogno di te …
 
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Furia a cavallo del west
che beve solo caffe’
per mantenere il suo pelo
il piu’ nero che c’e’
 
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la locanda dei girasoli

 
Forse lo sapete gia perché se ne è parlato qualche tempo fa anche in tv, ma dopo la sfuriata iniziale ora è un po’ in difficoltà.
A Roma c’è un ristorante carino, con persone gentili e orgogliose del loro nuovo ristorante. Ma questo ristorante ha qualcosa in più del solito
ristorante: la Locanda dei Girasoli è nata dalla volontà di alcuni
genitori di ragazzi con la sindrome di Down di dare una prospettiva
lavorativa
ai loro figli e già oggi ci lavorano come camerieri Claudio, Valerio,
Emanuela
e Viviana. Purtroppo però dare adeguata pubblicità al ristorante che non è
in una Via molto frequentata (in zona Quadraro) è assai difficile e se non
riusciamo a farlo conoscere in fretta, le prospettive non sono molto
allegre.
La pizza è buona, il locale è carino ed economico e vale la pena di dar loro
una mano.

Un primo aiuto è far girare questo messaggio al maggior numero di amici
possibile, se poi conoscete persone o uffici nella zona Appio-Tuscolano
è ancora meglio, se avete un amico giornalista che può dar pubblicità alla
loro
esperienza, ancora meglio.

L’indirizzo è:
Locanda dei Girasoli
Via dei Sulpici 117 h

 

IO CI SONO STATO PERSONALMENTE E DEVO DIRE CHE HO MANGIATO MOLTO BENE. IL LOCALE SEMPLICE E ACCOGLIENTE.I PREZZI OTTIMI.
DEVO DIRE CHE SUPERA DI MOLTO RAPPORTO PIZZA- PREZZO-QUALITà LE CLASSICHE PIZZERIE GALLO ROSSO O ALTRE DELLA STESSA TIPOLOGIA. E’ ANCHE RISTORANTE. PROVATE.


…buon compleanno….


il destino infame

  Mamma, sono uscita con amici.
      Sono andata ad una festa e mi
      sono ricordata quello che mi avevi detto:
      di non bere alcolici. Mi hai
      chiesto di non bere visto che dovevo
      guidare, così ho bevuto una sprite.
      Mi sono sentita
      orgogliosa di me stessa, anche per aver
      ascoltato il modo in cui,
      dolcemente, mi hai suggerito di non bere se
      dovevo guidare,al
      contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho
      fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto.
      Quando la festa é finita, la
      gente ha iniziato a guidare senza essere in
      condizioni di farlo. Io ho
      preso la mia macchina con la certezza che
      ero sobria. Non potevo
      immaginare, mamma, ciò che mi aspettava…
      qualcosa di inaspettato!
      Ora sono qui sdraiata sull’asfalto e sento un
      poliziotto che dice:
      "il ragazzo che ha provocato l’incidente era
      ubriaco".
      Mamma, la sua voce
      sembra cosí lontana. Il mio sangue é
      sparso dappertutto e sto cercando,
      con tutte le mie forze, di non
      piangere.
      Posso sentire i medici che dicono:
      "questa ragazza non ce la fará".
      Sono certa che il ragazzo
      alla guida dell’altra macchina non
      se lo immaginava neanche, mentre
      andava a tutta velocità. Alla fine
      lui ha deciso di bere ed io adesso
      devo morire…
      Perché le persone
      fanno tutto questo, mamma? Sapendo che
      distruggeranno delle vite? Il
      dolore é come se mi pugnalasse con un
      centinaio di coltelli
      contemporaneamente. Dì a mia sorella di non
      spaventarsi, mamma, dì a
      papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a
      quel ragazzo che non si
      deve bere e guidare… Forse, se i suoi glielo
      avessero detto, io
      adesso sarei viva…. la mia respirazione si fa
      sempre più debole e
      incomincio ad avere veramente paura.
      Questi sono i miei ultimi
      momenti, e mi sento così disperata…. Mi
      piacerebbe poterti
      abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui,
      morente. Mi piacerebbe
      dirti che ti voglio bene. Per questo….. Ti
      voglio bene e….addio.